domenica 26 aprile 2009

Si nuota su Roma

Serviva fare notte fonda per pubblicare un primo post e testare come funziona il fantastico mondo di blogger, ma l'embolo è partito in orario lavorativo, antecedente all'orario pre-relax, a cui seguono il momento relax e post relax. Quindi? Ci vuole il tempo che ci vuole!
Il tema lascia il tempo che trova, solo l'ennesimo caso di spreco di soldi nel pease: Roma. E già tiri un sospiro di sollievo che non è Napoli. Roma sarà sede dei Mondiali di Nuoto, una robetta che per i nuotatori, durante un anno "non Olimpico", vale in pratica la stagione. Negli Stati Uniti, in Australia ed in fondo, anche in Italia, si fanno i "trials" per i Mondiali. Come per le Olimpiadi, bisogna essere i migliori del proprio paese, per andarsi a nuotare i Mondiali.
E stavolta è toccato a noi ospitarli. L'allegra truppa di energumeni, uomini e donne in costume ma senza la De Filippi, compresi quei mingherlini che si menano come fabbri nella pallanuoto, ci verrà a far visita a Roma, sede designata dalla Fina, la Federazione Internazionale, per ospitare i Campionati Mondiali Assoluti del 2009.
Così, tra una foto fuori al Colosseo con un burino travestito da centurione e una visita alla Cappella Sistina, sti "maledetti" staranno infuoiati come le faine pronti a schizzare nell'acqua come pesci per vincere medaglie, soldi, sponsor per l'anno prossimo, pagine di giornale da portare alla nonna nel che vive nel cattage in Illinois o allo zio che sta con le pecore in Bretagna.
E dove nuoteranno? Roma si è attrezzata. Seguendo uno schema ben noto a tutti, tranne che alle Forse dell'Ordine. Facciamo un casino di pazzi, mischiamo le carte finchè non diventano 41 e la quarantunesima facciamo che sia un settebello. Qui, quelli della pallanuoto già mi stanno guardando strano. E non è una sensazione piacevolissima.
Le Iene, li ha beccati, ma prima di Italiauno, detto come un coglione qualsiasi in uno spot, ci era arrivata Repubblica.
E se ci arrivano anche i pallanuotisti?
Si è fatto tardi, come primo post può andare. Condividi

1 commento:

  1. Direi che l'inizio è promettente. La strada è dura ma sarà bello provare a percorrerla fino in fondo ed ampliare questa piccola cellula perchè diventi un organismo.
    I giornalisti della carta stampata troppe volte pensano di portare ancora sulle loro spalle il fardello dell'informazione just-in-time, ma il titano del web li ha ormai schiacciati inesorabilmente. E allora, cadano le barriere medievali delle corporazioni di mestiere come l'albo dei giornalisti, roccaforte sulla quale si difendono privilegi di casta che non hanno più senso al giorno d'oggi. Viva il blog, viva ogni modo che consenta la circolazione di notizie, commenti, cultura. L'identificazione giornalismo-marchetta (nel significato più ampio che questo termine può avere) ormai è totale: la rabbia monta, lo schifo aumenta.
    NOI VI ODIAMO, E ANDREMO PER LA NOSTRA STRADA

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