giovedì 24 settembre 2009

Dopo la Casta, la Setta

Sono indignato, assolutamente. Il Cda della Rai sta discutendo se fare il contratto a Travaglio. La risposta è unica: NO!
Ma siamo impazziti? Che bisogno c'è di fare il contratto a Travaglio, un giornalista, quando la Rai può contare su fior fiori di reporter di altissimo profilo. Una Rai occupata dalla sinistra "per male" e per terra, che se ne deve andare a morire ammazzata. Ci sta pure l'eversivo Silvan che voleva prestare la sua bacchetta magica al Bassissimo. L'ha interrotto prontamente la Bianchetti: "Ci dissiciamo da questa battuta". Eh sì, lei ha provato la verga magica del Premiére e non ha bisogno mica di quella di Silvan.
Sovversivi maledetti. Qui c'è la libertà d'informazione, c'è sempre stata. Basta guardare il "Fatto del Giorno" (che mai come stavolta non sono io) condotta da Monica Setta. Chiiiiiii??? Sì la conoscete, quella bravissima e informatissima giornalista. No, no, quella è la Gabanelli. La Setta è quella che va in tutte le trasmissioni a dire la sua opinione. Sì, esatto, come Bagnasco. Non hai ancora capito? Fai una cosa vai su youtube e cerca "Monica Setta". No!! Non troverai suoi interventi ficcanti sulla politica italiana, al massimo di ficcante c'è qualcosa che le entra tra le chiappe. Bravo, sì, ora hai capito. Rai Due ed il suo esimio direttore Liofredi dice no a Santoro e Travaglio e sì alla Setta e alle sue inteviste "al vetriolo".
Del tipo: "Ministro Gelmini cosa è per lei l'eleganza?". La MaryStar risponde sotto dettature dell'Opus Dei: "La semplicità". Un consiglio che la Setta, intesa come Monica, aveva già fatto suo, mostrando plurimamente cosce, tette e culo nei salotti colti della tv italiana (quelli di Giletti e invertebrati del genere, dove non manca mai il commento arguto della Parietti).
Ma dico io caro Santoro, hai proprio bisogno di Travaglio? La Rai ha cotante risorse libere e indipendenti a disposizione. E poi come dice il tuo direttore di rete basta con i programmi inquisitori. In tv ci vogliono o' calcio, a fess e sord'.

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mercoledì 16 settembre 2009

Sono nato in ritardo

Sono nato con 50 anni di ritardo...sarà nostalgia in bianco e nero alla Clerici, ma mi sento nato con troppo ritardo rispetto ai tempi. Niente guerre per me, niente lotta con i compagni partigiani, niente nemico. Quello era facile da riconoscere, camicia nera e se ti andava di lusso era pure crucco, valeva doppio come bonus...se poi beccavi l'ufficiale era come superare il mostro finale stile Mr Bison...
Sono nato con 30 anni di ritardo...eccola che ritorna la maledetta nostalgia...non che mi manchi Nilla Pizzi...per carità, solo che la primavera di Praga ed il '68 andrebbero vissuti come esperienza formativa: psichedelia, sesso libero, il vero rock e la scoperta di un sentire nuovo; in una parola che ormai si usa solo per le puttanate. Rivoluzione. Anche lì gli obiettivi, i nemici, erano facili da individuare. I vecchi e arrufati tromboni universitari, la vecchia cara Dc ed i suoi appoggiati o meno, tentativi di golpe. C'era qualcosa per cui combattere ed era evidente davanti a te..Basta dare del voi a mamma e papà alle prese con Lascia o Raddoppia, qui si cambiano le cose...
Sono nato con 10 anni di ritardo per assistere da adulto allo sfaldarsi del potere partitico, delle mani sporche e pulite, per ricordarmi i nomi, i volti, i fatti e i misfatti. Per riuscire a smentire chi parla di grande statista quando si rivolge ad un coniglio ciccione e spelacchiato che se ne è scappato ad Hammamet. 10 anni di ritardo, altrimenti sarei riuscito ad avvertire tutti sulla discesa in campo e magari mi giocavo pure la colonna vincente...
Sono nato in ritardo. Quando il nemico non lo riconosci più perché ti sta attorno, dietro, sotto, sopra e dentro. Perché si è spenta la voce del noi ed esiste solo quella dell'io. Perché di rivoluzionario non c'è più niente se il sesso lo fanno le ragazzine di 13 anni che sognano Scamarcio e c'hanno gli amici su Facebook...Perché la rivoluzione sessuale ha lasciato spazio alle veline, perchè l'emancipazione della donna è finita con la Perego, donna, che sfrutta il corpo di altre donne. La conquista è questa, non l'emancipazione della donna, lo sviluppo della donna in uomo, anche peggio dell'uomo. Sono nato in ritardo perchè citando Guzzanti, ora esiste solo il calcio, i sordi e la fessa e forse era addirittura meglio: Un milione di posti di lavoro. Sono nato in ritardo perché ora ci siamo dimenticati tutto, dei morti ammazzati e delle lacrime, carne da macello per costruire un'Italia che su quei morti ci sta pisciando.
Sono nato in ritardo perché vorrei mettermi un elmetto e trovare il nemico. Ma il nemico non c'è, non si trova, ci vorrebbero gli occhiali di Essi Vivono ma in tanti di fronte a scheletri viventi penserebbero si tratti dell'ultima trovata televisiva, una sorta di Marco Marfè in salsa nightmare...
Sono nato in ritardo ma resto ad aspettare... Condividi

E non ho visto Porta a Porta!



Porca di quella troia. E' fatta. E' dichiarata guerra. Le nomina tutte le trasmissioni che non vanno: Annozero, Report, Ballarò e tutta la seconda serata di RaiTre (quindi Bertolino, Dandini, ecc). E stranamente sono proprio quelle le trasmissioni che dalla Rai stanno avendo problemi.
A Santoro niente spot pubblicitari e staff tecnico di ripresa e regia in studio che cambia rispetto al passato (e stranamente va in mano a un'azienda di proprietà dell'altissimo) così in ogni caso cominciamo a fare noi le inquadrature e se fai anche meno pubblico è pure meglio. Alla Gabanelli togliamo la copertura legale, così 1. Forse la smettono di rompere i coglioni alla gente che non fa, o non sa fare il suo mestiere ("delle due l'una", citando la cazzutissima Milena). 2. Se continuano comunque a mettere il naso nei nostri affari, i nostri amici sanno che avete le spalle scoperte e vi vengono a prendere fino a casa. E 3. nella peggiore delle ipotesi dovrete passare più tempo dall'avvocato e a spese vostre e dei vostri giornalisti rompiballe (se si dovesse arrivare a questo punto io finanzierei per tutta la vita Bernando Iovene). Infine Ballarò, con quel curiosone di Floris. Per prima cosa si sposta perchè c'è da mandare in differita la consegna delle case a Onna, è roba di Bruno Vespa e a scanso di equivoci meglio evitare problemi. Va a finire che la gente non guarda il marchettone e magari si prova a dare anche una notizia che non sia "cosa c'è nel frigorifero della signora 70enne che entra nella sua casetta finta dopo che la sua casa vera è crollata perchè noi, le case, le costruiamo una merda".

E più la guardo, più questa scena mi sembra di averla già vista. Nei miei ricordi non c'era un ridicolissimo Bruno Vespa bulgaro, ma quella volta, con metodi poco chiari, furono fatti sparire Biaggi, Luttazzi e proprio Santoro.

Ps. Si capisce che me la sto facendo addosso? Anche giornalisticamente?
Che qualcuno mi tranquillizzi!
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sabato 12 settembre 2009

La mafia? Non esiste!

Ho passato una settimana a leggere titoli dei giornali, e c'è una parola che ha attirato la mia attenzione. Si lo so che sarebbero i giorni delle escort, di Fini che viene visto come il "compagno che sbaglia", dei "Gatto-comunisti" e "Clerico-sfascisti"... ma fra i tanti concetti espressi, mi è rimasta solo una parola: mafia.
Finchè una prima pagina, una terza e quarta ed una 16esima pagina di un singolo giornale, hanno in comune una parola tipo "bandiera", mi dico che tutto, comunque, và.
Se trovo "Attacco alla bandiera", "Crolla la bandiera del telequiz" e "Cannavaro bandiera intramontabile", in fin dei conti è na giornata normale.
Se invece in prima si parla di mafia (riferendosi alla "follia" nel riaprire le inchieste sulle stragi '92/'94), in terza e quarta si torna a parlare di mafia (sostenendo che le mignotte sono gestite da Cosa Nostra, per cui ce le hanno mandate a Palazzo Grazioli come ritorsione alla politica del Governo di repressione alla criminalità organizzata) ed anche in 16esima pagina c'è una spruzzata di mafia a condire il tutto, con racconti di pentiti che solo a sentirli bisbigliare tremano le fondamenta dei palazzi, allora è il momento di mettersi a fare qualche riflessione.
1. Se uno che frequenta il "Palazzo", sebbene colpito da ictus e miracolato dalla divina provvidenza, se la fa sotto della mafia, a tal punto da pensare che dal tritolo, i signorini con la coppola e il colletto bianco, siano passati ai perizoma... perchè invece di riaprire solo le inchieste del periodo '92/'94, non avviamo nuove inchieste su codesti "giri di mignotte"? Emissari di Cosa Nostra? Le mignotte? (Sembra la trama di una fiction, per cui serve solo l'interevento risolutore dell'eroe, e lì ci mettiamo Bertolaso, che porta sempre a casa il suo sporco risultato mediatico).
2. Ci siamo totalmente dimenticati della mafia! Nel nostro paese, 15 anni fa, sono succese cose che Apocalypse Now a confronto sembra il Truman Show. Due magistrati uccisi, tre bombe esplose a Milano, Firenze e Roma, l'inizio di un cataclisma politico con l'arrivo di tangentopoli. Era la fine, l'apocalisse, la paura. Io me li ricordo i titoli dei Tg di quei giorni: si parlava di Stato sotto assedio, dell'ira della mafia, si faceva la conta dei morti e dei feriti. E poi via, col nostro solito vittimismo a fare le interviste a tutti i familiari del membro della scorta, che aveva perso la vita due giorni dopo l'esplosione (un modo come un altro per dire che si intervistava tutti quelli che conoscevano il "caduto").
Me le sorbii tutte quelle interviste, da Costanzo a Milly Carlucci. Ero da poco diventato capace di intendere e volere e già percepivo però che ci si giocava qualcosa di grosso in quei giorni. Se c'erano bombe ovunque, se in tv passavano solo immagini di auto saltate in aria, strade aperte come ricotta e pompieri a combattere con incendi, c'era un comune sentire in alcuni gruppi mafiosi sparsi per lo stivale.
A questo punto vorrei già un servizio di webcam sulle celle di Provenzano e di tutti i camorristi, mafiosi, e organici di qualsiasi organizzazione. Per controllarli! Condividi