sabato 30 maggio 2009

Fuck Trek and Horny Days

Avvertenza: Chiunque sia di facile suscettibilità è pregato di andarsene. Lo scritto sottostante non è per voi. Andate a vedere Studio Aperto o a giocare con i fili dell'alta tensione. Tanto è lo stesso.

Ultimamente va di moda. Il remake eccellente in chiave piccante. Da Fuck Trek ad Horny Days. Ed allora arriva l'idea. Perchè non raccontare qualcosa di lassù, di Palazzo Sfizioli. Del resto se era la casa delle Libertà un motivo doveva pur esserci. La mia preferita ve la dico subito: MaryStar. Come direbbe Garden-Silvio: M'attizza. Già mi immagino la scena. Lei, splendida, a "pont'" di scrivania vestita solo di occhiali e autoreggenti. La professorina ha sempre attirato. Pensatela nel momento di massimo piacere mentre recita: "M'illumino d'immenso". Uno spettacolo. Come partner ci vedrei bene il nerboruto (nonostante il nome) Angelino Alfano. Un bel maschione del Sud che sa il fatto suo. Certo potrebbe temere dei tagli, ma un po' di splatter non ha mai fatto male a nessuno.
Dalla splendida MaryStar passo a lei. La Mara, che una pari opportunità non l'ha mai negata a nessuno. Non mi piacciono troppo le sante di ritorno (in realtà neppure quelle di andata) però lei su questo si è costruita una carriera ed escluderla mi sembrerebbe peccato. Ha smesso di fare posizioni strane. Accontonate quella del ventilatore e dell'amazzone, si è data a quella del missionario. Basta trasgressioni per lei. Ha anche rinunciato a Bocchino, nel senso di Italico, quello che adorava sculacciarla con una copia del Roma con l'editoriale di Casillo. Adesso è più casta, sempre troia, ma casta. Scopa culturalmente con Bindi Bondi Buondì. Una cosa dolce, raffinata, pura. Pure a lui.
La Danielona si è offesa. Volevano farle fare solo un video sotto categoria Milf. A lei. Oltraggio. Lei ha sempre avuto solo i migliori, altro che Milly, è proprio Danielona nostra l'intramontabile. Epurator ogni tanto la spurga giusto per tenere la situazione oliata. Ma i tempi belli so' passati, i saluti non più romani ma romanisti, i fasci non littori ma da carro. E t'agg' vist.
Fammi pensare a chi manca. Qualche altro pezzo di gnoccolona pronta e calda, ci deve stare. La rossa. Ma solo di capelli e di ciucia. Michelle My Belle. Con chi la potremmo accoppiare. Ci vuole una cosa trucida. Lo so è banale. Ma La Rossa con la Russa è perfetto. Miscela vincente, se ci scappa il chico troviamo anche l'anticristo. A Pereta a Pereta già ha mostrato ampi stralci di femminilità lei, lui uomo tutto d'un pizzo, saprà rimetterla in riga. Dio, Patria e Famiglia. Facciamoceli tutti.
E poi il gran finale. La vendetta. Elio benedice i Meloni di Giorgia. Qua papà chula dice Noemi. In un vortice di passione, di musica in crescendo apicelliano si conclude.
Il regista non l'ho detto. Mi sembrava scontato. Io un film così lo andrei a vedere. Con la speranza di diventare cieco. Ma forse pure sordo, muto e scemo.

P.s. No, no. Vi prego non mi parlate di par condicio. Dalla parte opposta non si può proprio trarre niente di buono. Avevano provato a ribattere con una gang bang della Serracchiona ma per il momento siamo ancora lontani. Troppo. Ne avete di strada da fare. Del resto la parolina magica vi manca anche nel nome. Pdl: partito della Libidine. Condividi

mercoledì 27 maggio 2009

Le 10 risposte a D'Avanzo

Ore 3 (di notte). Squilla il telefono. Numero anonimo. Rispondo.

Io - Ma chi cazzo è a quest'ora?
? - Prooooonto... Mister Gaaaaardennnn
Io - A Silvio, ma che diavolo vuoi a quest'ora?
Mr. B - Eh no, stavo ubriaco e non sapevo a chi chiamare...
Io - Grazie del pensiero.
Mr. B - No è che... in realtà... c'avevo le risposte...
Io - Le risposte? Ma sò le 3 di notte!
Mr. B - Eh ma se poi me le dimentico?! Dai dai, ti prego, prendi nota... che domani poi le mandi a quel maledetto di Repubblica.
Io - Ma non possiamo fare domani mattina?
Mr. B - Mi consenta...
Io - Ma che mi consenta? Silviè ma staje tutt' scem'? Vabbuò ja, ho capito. Aspè che prendo il giornale, un foglio e la penna. Ti leggo le domande e tu rispondi, ok? Cominciamo.

1. Come e quando hai conosciuto Benedetto Letizia?
Mr. B - E chi è mò sto Benedetto?
Io - Vabbuò ja, ma allora a questo stiamo?! Elio, no Benedetto. Il padre di Noemi!
Mr. B - Ahhhh si! Guarda la verità è che non me lo ricordo manco, come e quando l'ho conosciuto. La cosa vera è che siamo diventati davvero molto amici quando ci siamo fatti insieme il trapianto di capelli. Andavamo dallo stesso specialista ed in sala d'attesa, mentre leggevo la Gazzetta dello sport, lui bestemmiava perchè il Napoli aveva perso. Mi stava simpatico e ci siamo conosciuti.

Ok andiamo avanti. 2. Quante volte vi siete incontrati?
Mr B. - Allora, ragioniamo: io sono al terzo trapianto, lui al quarto, poi c'è stata la volta che gli è morto tragicamente il figlio, poi quell'altra che a forza mi voleva regalare delle cartoline assurde del 1500, poi la festa del Milan, la sfilata... insomma ci saremo visti un sacco di volte. Che ne so?

Vabbuò Sì, è meglio che andiamo avanti altrimenti stanotte non mi fai dormire. 3. Le ragioni della vostra amicizia quali sono?
Mr. B - Eh... vabbè, parliamo di politica, con lui mi sfogo quando in Parlamento mi rompono le scatole, poi quando perdo il cellulare di Bertolaso chiamo lui, l'anno scorso abbiamo fatto insieme a Fede e Confalonieri il Fantacalcio...

Mio dio. Possiamo passà alla quarta? 4. Perchè hai discusso con lui delle candidature?
Mr. B - Eh che ne so, quello all'improvviso mi chiama e dice che suo cugino stava senza lavoro, mi attacca un pippone e mi chiede se posso mettere una buona parola con Martusciello. Magari per prenderlo nel suo ufficio stampa. Io gli ho detto che Martusciello manco lo candidavamo, e lui allora ha detto se potevo piazzarlo da Malvano. Io allora gli ho proposto di fargli fare una fiction ed alla fine s'è tranquillizzato.

Na fiction? Senti Sì, io sto prendendo nota, ma quello, D'Avanzo, a Repubblica si aspetta qualcosa di grosso. Passiamo alla quinta, ma te vedi di dirmi "cose giuste"! 5. Quando hai conosciuto Noemi?
Mr. B - Eh! Noemi l'ho conosciuta per la prima volta un sacco di volte!
Io - Silvio... non fare il deficiente!
Mr. B - Senti ma che vuoi, quella c'ha qualcosa. A me m'attizza!
Io - Ma c'hai un'età!
Mr. B - Eh ma la carne è carne.
Io - E il pesce è pesce! Mò vuoi rispondere?

Basta mi so scocciato, andiamo avanti. 6. Quando e dove l'hai incontrata?
Mr. B - L'ho vista varie volte nel mio ufficio a Milano. Stava sempre lì a rompere le palle e ci fosse stata una volta che si faceva roba... Poi ho pensato che forse non era il posto adatto e l'ho invitata in Sardegna. Lì è stato bello, mi ero creato na situazione da favola, con ragazze ovunque. Stavamo tutti super gasati, musica a palla, casino... Solo che poi mi sò ubriacato e alle 10 di sera stavo già dormendo.

Silvio sei un disastroso inconcludente! Ma si può fare sempre questo? Io non lo so, ma non hai imparato nulla sulle navi da crociera? Vabbè dai vedrai che prima o poi... mò ormai a Noemi te la sei bruciata, ma se capisci che ci devi andare piano con il mirto Zedda Piras... Senti, la settima. 7. Sostieni economicamente la famiglia Letizia?
Mr. B - E vedi tu! Da una vita! La nonna la lasciai all'epoca ad Emilio che, pure lui, scriveva scriveva ste poesie... C'aveva la mania di scrivere che voleva fare il giornalista... Però poi anche lui non è che concludeva tanto. Poi con la madre pure mi sò divertito un pò, ma dopo averla piazzata a Canale 21 non mi considerava più... diceva che il suo capo la corteggiava e non voleva farsi sgamare e così... niente. Alla fine ce li ho a carico da una vita.

Ma non gli potevi almeno far fare un lavoro normale a sta gente?
Mr. B - Ma come? Già con la storia di Mangano che faceva lo stalliere, tenevo tutti gli occi addosso, poi con Dell'Utri mi sono bruciato il posto di segretario... errore madornale, pensa tu a farlo fare alla madre di Noemi! Vabbè comunque alla fine dovendo piazzare pure Fede, Confalonieri e Galliani, alla fine non mi era rimasto nulla.

E c'hai ragione pure tu. Andiamo avanti. 8. Hai promesso di favorire la carriera di Noemi? In politica o nello spettacolo?
Mr. B - Scusami Garden, io due cose faccio: politica e spettacolo. In quale altro modo potrei favorirla?
Io - Bhè in effetti.

9. Veronica ha detto che frequenti minorenni, ne hai altre?
Mr. B - Non sai quante! Solo che adesso non posso fà più niente! Mò si devono calmare le acque, poi dopo torniamo a fare la bella vita!

Senti, io ti faccio l'ultima, ma sappi che a questa devi rispondere bene!
10. Come stai? In salute intendo. Veronica dice che non stai bene
Mr. B - Ma sto una favola! Scapagnini mi ha dato delle pillolette sensazionali! Ce ne sono di bianche, di verdi e di blu. Solo che non mi ricordo bene a cosa serve l'una e a cosa l'altra. Così le prendo sempre tutte insieme la mattina... sto da Dio!

Io - Senti Sì, io ste risposte a D'Avanzo non le posso mandà!
Mr. B - Ma come no? Dai vedi che puoi fare. Se fai così... se fai così io sai che faccio?
Io - Che fai?
Mr. B - Se fai così riferirò in parlamento di questa telefonata! Tiè, così ti impari! Bruno non sarebbe così duro con me!
Io - Sì, io con te non ce la faccio più. Mi chiami alle 3 di notte, mi dici che hai le risposte e poi mi racconti i cazzacci tuoi. Se le mando a D'Avanzo quello manco mi crede che siamo amici.
Mr. B - E tu digli che hai fatto i provini al Grande Fratello!

Vabbuò Silviè, lasci stare. Ci sentiamo domani! Buona notte! Condividi

lunedì 25 maggio 2009

scoop e dintorni

Le battaglie fra giornali mi hanno sempre affascinato. La lotta all'ultimo scoop, la ricerca ossessiva della notizia esclusiva, giocando anche un po' sporco con quel pizzico di malizia (o cazzimma a seconda delle latitudini) ma rimanendo sempre nei confini del fair-play.
In queste settimane anche coloro che pensano che giornalista significhi parente prossimo di giornalaio non hanno potuto fare a meno di assistere ai clamorosi sviluppi del "caso Noemi" con le relative notizie bomba. Voci e indiscrezioni che prima si sono rincorse, poi si sono accavallate e, infine, hanno fatto a cazzotti. Che bello per quanti hanno ancora un'idea nobile della stampa e non usano i quotidiani per lavare i vetri.
Ora, ricapitolando comincia Repubblica con Conchita Sannino che racconta di un Berlusconi in incognita che presenzia alla festa di una sconosciuta diciottenne. Pochi giorni dopo è il turno del Corriere del Mezzogiorno che con il bravo Angelo Agrippa riesce a scovare la "nina perdida" che con le sue dichiarazioni dà origine al putiferio che tutti noi conosciamo.
Man mano si arriva a domenica scorsa con il duo di Repubblica D'Avanzo-Sannino che stanano il primo fidanzato della diversamente velina di Portici che racconta come sia avvenuto il contatto fra il Cavaliere e la piccola Letizia.
Arriviamo ad oggi. Segnatevi la data. Ed entra in scena il Mattino. Olè!
Visti i sentimenti che mi legano a tale testata penso: "Evvai, hanno fatto il colpo, era ora!". Così inizio a leggere l'articolo "Esclusivo/Parla il papà di Noemi".
Cazz, era meglio se stava zitto. Lo scoop del Mattino di Napoli è più finto di una puntata taroccata della D'Eusanio. Immagino lo stato d'animo di Paolo Russo, coautore dell'intervista, che conosco come giornalista tutto d'un pezzo e di valore. Chissà la sua faccia nel dovere porre solo le domande prestabilite dagli avvocati... Sì, perchè pure un cecato si accorgerebbe della "pettinatura" del pezzo. Tutto appare studiato a tavolino... si cercano di incastrare avvenimenti temporali (p.e. partita dell'Italia) per dare validità alla difesa..
Non so che pensare anche perchè sembra più un'operazione alla Chi partorita dalla fervida mente di un Signorini piuttosto che il tentativo di offrire nuovo materiale all'opinione pubblica da parte del maggior quotidiano cittadino.
Guarda caso la figlia va a fare il provino da Fede nello stesso giorno della festa del Milan? Poi Berlusconi appassionato di cartoline e libri d'annata ce la beviamo un po' tutti, nevvero?
ma a chi vuò sfotter Leti'?!
Un dubbio però sorge alla fine del pezzo del Mattino. Quella frase buttata lì a commento dell'intervista "Questa è la verità di Benedetto Letizia. Ma è tutta la verità?"
Che significa?! Vuoi vedere che la nausea del tandem Di Caterino/Russo era tale che c'è stato bisogno di una postilla, di una "excusatio non petita" nei confronti dei lettori per prendere le distanze dall'articolo finto che più finto non si può. Condividi

venerdì 22 maggio 2009

Ammazzacaffè - crocetta - ammazzacaffè

Ah che bello, fra qualche giorno sarà "quel giorno". Quello che di domenica, dopo aver pranzato dai miei, scendo al piano di sotto, dal mio amico Comunista, ci stoniamo ben bene, e poi, armati delle nostre bellissime schedine elettorali, piene di timbri e date, ce ne andiamo in quella scuola e mettiamo la nostra crocetta. E' un po' un rituale, che si ripete con cadenza quasi biennale, ormai sempre uguale. Lui, come sempre, avrà la maglietta di Che Guevara; la porta da sempre, da quando abbiamo 18 anni. Prima la indossava spesso, poi, ultimamente, se la mette solo per andare a votare, in modo che appena entriamo nel seggio, tutti sanno già quello che voterà. Io invece mi camuffo, mi vesto "casual" in modo che... in modo che non c'ho voglia di vestirmi come se andare a votare fosse una festa, che ci si acchitta prima di prendere la matita e pensare a chi scegliere. Sarà, anche stavolta, tutto come sempre: breafing a chiacchierare vergognandosi dei nostri politici, tutti indistintamente; poi caffè e "ammazzacaffè" come da tradizione; infine quei 200 metri a bestemmiare. Poi il seggio: si entra a scuola (quasi sempre alle 15 non c'è nessuno), si trova la nostra stanzetta con le cabine, si fa qualche simpatica gag finta polemica con la commissione (che per principio "so na massa de stronzi") ed infine "nel segreto dell'urna". Io ci metto un secondo, il mio amico non esce più. Resta sempre 15 minuti lì dentro.
Ma stavolta andrà così anche l'ultimo atto di una messa in scena che riteniamo sempre più farsesca?
Non lo so, ma stavolta, io, la crocetta, non so proprio dove metterla.
Il gioco da sempre fatto di andare per esclusione, oggi, mi porta ad escludere tutti. Togli uno, togli l'altro, resterò con la matita in mano e con il "meno peggio" che ancora non è balzato fuori.
Statisticamente non ho mai vinto un'elezione. Non che abbia cambiato tanti partiti (al massimo due) ma, quando ha vinto la sinistra, io ho votato comunista e quindi un po' ho anche perso visto che a governare poi ci stavano ex democristiani, ex socialisti e ex di qualche altra ridicola fomazione politica. Quando poi ho deciso di salire sul carro dei vincitori, i vincitori sono diventati perdenti, ed io ho riperso. Vai a vedè che devo cambiare lato?
Ragioniamoci.
Escludendo per definizione i fascisti o ex tali, si potrebbe (in un'ipotesi fantastica) considerare di votare il vero leader della sinistra italiana degli ultimi tempi: Gianfranco Fini. Ma il compagno Fini ha deciso di operare una svolta talmente radicale col suo passato, che si è fatto un viaggio in stile "Ritorno al Futuro" fin dentro la Casa delle libertà. Na casa che, nel tempo, è diventata talmente grande, che ora dentro ci sta tutto il Popolo delle Libertà. Staranno stretti?
Su Berlusconi... no, Berlusconi no! Punto e basta. E allora? Allora guardiamo al centro? Al centro? Ma chi ci sta al centro? Casini? Quello dell'aborto, della ricerca sulle staminali, della famiglia obbligatoria, della Dc, delle collussioni con la malavita... ma come si fa?
E allora torniamo dall'altro lato. Vai con la sinistra. Si, vai, sinistra estrema! Vai coi comunisti. Anzi con la Rifondazione del comunismo, perchè il primo non andava bene, quindi l'hanno rifondato. Si, con quelli che se si scindono un altro po' devono vivisezionarsi. Perchè in pratica è successo che mentre i due più grandi partiti si stavano organizzando per dividere il mondo in due, loro dividevano in mille. Ormai ci sono più sigle di sinistra di quanti sono i candidati di sinistra.
Uffa, che resta? Pd. Devo proprio votare Pd? Non c'è manco più l'Obama italiano. Walter (che confidenzialmente chiamo Wow, per la firma illegibile che c'era sotto un volantino ignobile che mi mandò a casa la scorsa volta). Wow ha preso due schiaffi e si è tolto di mezzo, andandosene con la coda fra le gambe. E poi il Pd fino ad ora che mi ha prodotto? Iervolino e Bassolino con tutti i mangiapane a tradimento che governano dalle mie parti?
Marò, non resta che l'Italia dei Valori! Oddio Di Pietro.
Qualcuno mi aiuti, ma non a scegliere, a convincermi di andare comunque a votare.
Poi, come sempre, na mano sugli occhi, na mano sul culo... na crocetta... e fuori dal seggio. Veloce il più possibile.

"Torniamo a casa, va, Lù. Andiamoci a fa n'altro "ammazzacaffè" e non ci pensiamo più" Condividi

mercoledì 20 maggio 2009

Tanto per parlare...

Ci sono una sesta che si dimena intorno ad un palo, una polcacca con mezzo cm di mini che le copre il culo e una bisex a giorni alterni che inghiotte palle di fuoco per combattere l'anoressia. No, non è l'incipit di una barza sconcia e nemmeno il plot di un trash movie come quelli che guardavamo da piccoli. Magari... Stiamo parlando dei nuovi eroi nazionali, quelli generati dal tubo catodico e osannati da 50mila cristiani. Sì, cinquantamila persone che hanno stipato all'inverosimile piazza San Carlo per canonizzare l'ex zingaro assurto a nuovo Marcellino pane e vino. O tempora o mores! Ma sti cazzi, nisciun o' scrive?! Non si può nemmeno parlare di droga nell'aria o di allucinazione collettiva perchè parlano le foto. E Barbara D'Urso congola nel dècolletè sempre più costipato. Intanto a Pomigliano interi nuclei familiari vengono buttati in mezzo ad una strada e Ratzinger condanna l'uso del condom. Ma di andare a fare il missionario fra i malati di ebola, no eh? Panem et circenses nell'Italia vagamente post-moderna dove la privacy e il rispetto valgono solo per i cazzi del premier, mentre Eluana viene data in pasto a "Chi" e "Gente". Perchè gli italiani hanno il diritto/dovere di sapere che un corpo morto può ancora generare una vita. Che vita poi è tutto da vedere. L'importante è spararla più grossa. Colpire alla pancia e farsi mancare l'ossigeno al cervello. Viene voglia di scapparsene in Alaska, ma lì c'è la Palin.. Aiutooooooooo!!!
Se Vanessa e Alberto si sposano chissà quanto dura, però dei salari italiani in picchiata (fonte Ocse) chi se ne fotte. Perfino in Grecia si guadagna più che nel belpaese. Nel rapporto Ocse si cita un salario medio di 1200 euro mensili, ma addò stann? Si discute ancora di generazione "mille euro" quando c'è gente che festeggia uno stipendio di 800euro...
Il corto-circuito si respira a pieni polmoni e nessuno sembra farci caso. Ma è giusto che sia così, perchè a chi possono interessare le nomine Rai se uno poi deve studiare i volantini dei supermarket per scovare le offerte e far quadrare i conti della spesa...
Non è cattiveria e nemmeno scarso senso civico ma se il Mattino rischia la chiusura che può fare Ciro Esposito, già disoccupato, alle prese con l'aumento della Tarsu.
Ognuno tiene i problemi suoi. Ad Acerra stanno morendo lentamente, però tengono l'inceneritore. A Licola i fanghi del depuratore vengono fatti scorrere a mare, ma non si può bloccare l'economia balneare. Ai Pisani si campa fra un tumore e l'altro, ma mica è colpa mia se hanno costruito abusivamente tanto che mò gli danno pure l'illuminazione stradale. Ah sì? Condividi

domenica 17 maggio 2009

Alle radici di un concetto

Mi sono chiesto spesso che cos'è sta crisi. La prima reazione che ho visto quanto giornali e tg ne hanno cominciato a parlare è stata quella di mia madre. E' andata al supermercato ed ha comprato scorte alimentari per un anno. Ho pensato che fossimo sott'attacco e che stesse preparando il bunker antiatomico, ma mia madre non è uno dei cinque principali economisti al mondo ed allora non gli ho dato troppo credito.
Quello che vorrei capire è chi ha deciso che ci sta la crisi, come comincia, quando finisce e che è. Cioè se il Napoli perde 10 partite di fila e poi ne vince una, pensi che la crisi è finita. Al massimo cacci l'allenatore e ricominci. Ma almeno c'è più o meno un inizio, e più o meno una fine.
Quando hanno detto che c'era la crisi non si è capito niente. La gente ha perso i sensi. Chi nascondeva i soldi sotto i materassi, chi se li portava all'estero, chi comprava, chi vendeva. Io che non sapevo dove metterli, ho comprato metà birre e metà erba. In realtà avevo pensato anche ad una mignotta ma Noemi stava ad Arcore e non se ne è fatto niente. Sta di fatto che dopo due giorni per me la crisi non c'era più, ma per gli altri si.
Però mi sono fatto aiutare. Ho chiesto, mi sono informato, ho domandato. E più o meno ho capito che è successo.
Un tot di gente che lavora in borsa e in banca (sono la stessa cosa) pensavano di giocare a Monopoli, come quando giochi a poker coi soldi di un altro (tanto che me ne fotte mica so soldi miei). Solo che hanno esagerato, hanno svaccato, volevano vedere fino a che punto potevano arrivare. E lì è successo l'irreparibile. Gente che si buttava dai balconi (in America), chi veniva licenziato in tronco (in America), altri addirittura che finivano in galera (sempre in America). Qua, in Italia, no. Non hanno neanche cambiato l'allenatore. Ha "refuso" solo Reja.
Sono cominciate le polemiche. E' colpa mia, no è colpa tua. La Marcegaglia, una tizia che fa da portavoce a quelli che c'hanno le industrie, è andata dal governo a chiedere soldi veri. Certo perchè poi io voglio quelli falsi. La Fiat ha avuto il solito siringone sotto forma di eco-incentivi che in realtà sono ecco-isoldi. Praticamente la gente non sapeva come comprare pane e latte però c'avevano tutti la 500 nuova. E vafamocc. Le aziende però hanno risposto con il risposto col polso duro, hanno varato i piani di ristrutturazione. Cioè invece di capire che un manager guadagnava quanto 200 operai, hanno cacciato i 200 operai. Eppure si capisce. Cazzo, passare da ville, barconi e mignotte a fare la spesa alla Coop pure deve essere una tarantella. Gli operai, beh, quelli poveri erano primi ed un po' più poveri saranno adesso.
Ora però la crisi è finita. Lo ha detto lui, ed io ci credo e credeteci anche voi che vi conviene. Perchè? Perchè la crisi è come prenderlo in culo. Solo con un nome diverso. Condividi

sabato 16 maggio 2009

Self-service

Italiani brava gente. Però basta con i neri che vendono fazzolettini, i rom che insozzano il parabrezza già pulito e i cinesi che vendono capi appuzzettati. Sì, perchè c’è bisogno di ordine. Fosse anche un ordine fittizio come una parete di cartongesso che la mandi giù con una scorreggia. Ma c’è bisogno d’ordine. E pazienza se la Chiesa si lamenta degli africani buttati a mare, ma cala la capa di fronte alle “liasons” nemmeno tanto pericolose con le minorenni. Male che vada quest’ultime possono sempre figliare. È quello che vorrei far capire a Benjamin che anche stasera mi pompa gli stiracchiati dieci euro di verde nella derelitta Punto. Non c’è più posto per gente come te, Beniamì! Sei clandestino e fuori posto. Eppure stai lì. Stazione di servizio a Fuorigrotta. Caldo e freddo. Pioggia o scirocco. A Ferragosto come all’ultimo dell’anno. Sovrano incontrastato del self-service. I dieci e venti centesimi che si accatastano nelle tasche. E quando ti danno un euro è festa grande. Con il sogno di partire per Modena e raggiungere tuo fratello. La speranza di un posto in fabbrica e l’invitante Emilia. Terra di rispetto e integrazione. Ma statt accort, Beniamì! Questo non è più posto per gente come te. Mi dici che vieni dalla Costa d’Avorio? Embè, chi se ne fotte se ci sta la guerra civile. La “Côte”, come la chiami tu. Foreste vergini e piantagioni di caffé dove hai lasciato famiglia e affetti in cambio di nebbia e chitemmuort napulitan? Sì, ma non funziona più sta storia. Non attacca perché qua sono terminate pure le lacrime. A meno che non hai un truccatore a portata di mano. Vuoi far notizia? Semplice. Convoca una conferenza stampa e sostieni che hai attraversato il Mediterraneo per partecipare a “Uomini e donne”… poi vedrai gli sponsor e le ciucie che ti ronzano intorno pure se puzzi di nero. Ah, a proposito tengo un amico che vuole fare il pierre. Dai, che così sistemiamo pure lui.

In quanti eravate sul barcone? Troppo pochi per farne un articolo. Quanti giorni senz’acqua? Stanno peggio sull’Isola dei Famosi. Guagliò, qua stai in Italia. Low-profile e faticare. Fa’ sedere gli italiani nella metro e se il masto paga è grasso che cola. Vai in Chiesa? Non basta, perché la storia che siamo tutti fratelli non regge più. È vecchia! Quasi quanto quella dell’uguaglianza. Azz, ma è aumentata ancora la benzina? Mi fai una risata in faccia e batti il cinque. Ma che fai sfotti? Vabbè, è meglio che vado altrimenti ti faccio ‘na faccia è paccheri. Oh, pigliati sto pezzo di caprese che ha fatto mamma. Un sorriso. Merci, mon frère. Pas de quoi, guagliò… Pas de quoi.

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giovedì 14 maggio 2009

Tra culi, tette e fascisti

Lui, lei e l'altra. Con lui premier, lei moglie tradita, l'altra 18enne di belle speranze (e non solo). Il Triangolo che ha smosso l'Italia. L'impeachment che ha rischiato di affondare Clinton e i suoi giochi orali, ora mette nei guai il Papi. Siamo veramente il paese di Pulcinella. In 15 anni nessuno ha osato fare domande, mettere in evidenza le incongruenze, analizzare fatti e soprattutto misfatti. Ora basta una 18enne di Casoria ed improvvisamente ai giornalisti italiani viene voglia di far domande. Inevase e mai poste visto che gli intercolutori del "Bassissimo" sono sempre gli stessi lacchè.
Licenze televisive pirate, conflitto d'interessi macroscopico, processi per corruzione abilmente aggirati, condanne passe in giudicato per prescrizione, uso personale del potere pubblico, figure oscene in ambito internazionale, rapporti neanche tanto lontani con la malavita organizzata: tutta carta straccia. Nessuno ha mai posto la questione, nè la stampa e nemmeno questa specie d'opposizione democristiana che ogni tanto si ricorda che dovrebbe fare la "sinistra". Il nano è caduto sulla buccia di banana o sulla foglia di "fica" se preferite.
L'Italietta dei reality e della televisione spazzatura che lo ha portato al trionfo, ora gli si ritorce contro. O meglio vuole sapere. Togliere alla casalinga di Voghera Rete4 sarebbe stato atto di lesa maesta, togliergli l'intrigo di lenzuola e moglie tradita è reato da impiccagione. L'aveva sempre evitato, stavolta ci è caduto dentro. Perchè il fatto piace, solletica la fantasia di un paese che ama le sceneggiate sull'Isola dei Famosi e gli intrighi del Grande Fratello. Mentre la Lega orchestra il suo decreto "anti-altro", mentre il paese prende una evidente piega fascista e xenofoba, l'unico motivo per informarsi è sapere se Noemi fa le pompe al Papi-presidente. E' tornata la voglia di far domande anche ai giornalisti italiani. Restate collegati, su youporn ovviamente. Condividi

martedì 12 maggio 2009

La prova settimanale

Nel caso qualcuno non se ne fosse accorto sugli schermi italiani sta andando in onda uno dei reality più belli e appassionanti degli ultimi tempi. Fa impallidire il Grande Fratello e L'isola dei famosi, e rasenta la perversa genialità di chi ha immaginato una sceneggiatura come quella di "The Truman Show". Non li amo i reality ma devo ammettere che questo ha qualcosa di veramente speciale. Ecco una sintesi della puntata odierna. Fortunatamente, visto che non l'ho seguito proprio dall'inizio, c'è un riassunto di quanto accaduto fino ad ora.
Questo è quello che ho visto.

Pariti! I circa 70 concorrenti ricevono il fischio d'inizio sul proprio cellulare e, come previsto dal regolamento, abbandonano tutto quello che stanno facendo e raggiungono a massima velocità il punto "x", in prossimità di una spiaggia. Arrivati alla rinfusa al primo intermedio, mostrano tutti i primi segni dello sforzo. I più agili in questa prima fase si limitano a cagarsi addosso in silenzio pensando al fatto che non sanno nuotare. Gli è capitato per sfiga di vivere 32 anni della propria vita su un altopiano o a fianco di un cammello in mezzo al deserto per cui è la prima volta che vedono il mare. Sai com'è, può fare anche uno strano effetto!
I meno allenati e pronti al sacrificio fisico invece pagano la necessità di privarsi di ogni appendice materiale che possa intralciarne il cammino. Insomma non c'hanno un cazzo, tranne i loro vestiti, qualcosa nascosto nelle mutande e un nervoso evidente per la situazione. Giunti al punto "x" e sborsata la somma pattuita per partecipare alla gara ed entrare nel vivo del reality, giunge la prima vera prova. Non è ancora la "prova settimanale", è solo per scremare. I concorrenti devono restare nascosti per un tempo imprecisato dentro delle casupole sgangherate. Resti di case abbandonate o espropriate dalla produzione per creare il punto di partenza. Nelle passate edizioni pare che i più fortunati siano stati 6 ore nella "zona mista" prima della partenza, in una delle ultime competizioni invece, pare che non siano bastate 20 ore per il fischio d'inizio.
Qualcuno già cede, pochi. Gli altri si supportano a vicenda, bestemmiando ognuno secondo il proprio dialetto e pregando tutti (o quasi) nello stesso modo.
Al fischio d'inizio scatta la prova cronometrata. I concorrenti abbandonano la casetta e schizzano via verso il mare. Si distinguono gli stili di corsa: dai magrebini (notoriamente più passisti e votati alle lunghe distanze) ai malviventi di Tunisi Vecchia (abituati allo scatto per ragioni lavorative). Alla fine sono in 69 a conquistarsi un posto a bordo di una barchetta niente male, comoda e spaziosa. Tutti sembrano aver riacquistato l'inziale tonicità, grazie anche all'attesa che ha consentito un'adeguata preparazione fisica e psicologica. Se a questo stato di grazia dei concorrenti si somma l'eccitazione per la partecipazione ad un reality in mondovisione, si capisce bene come incida poco sul gruppo il secondo intermedio. Al traguardo intergiro posto a circa 2/3 miglia marine dalla costa di partenza infatti, nessuno corre alcun rischio nell'effettuare il cambio natante. Ora compatti preseguono su una barchetta ancora più sgangherata della casetta da cui sono schizzati fuori come spilli, impazziti ma silenziosi. E qui comincia la vera "prova settimanale". Percorso con andatura da crociera fissa sui 3 nodi, il secondo e più lungo tratto di mare si rivela una trappola per il barchino che incorre nella mente occulta del gioco (di cui forse si parlerà in un prossimo post). Il Tiranno, così si chiama l'omologo del Grande Fratello, decide per la carta imprevisti. Dall'esito del televoto viene sorteggiata col 75% dei voti la Marina Militare, che quindi surclassa nelle preferenze degli spettatori della Guardia di Finanza (col 24%) e i supporters dello yacht di un petroliere miliardario curdo (di passaggio in zona) con solo l'1% degli sms ricevuti (si sospettano brogli organizzati da un call center libico). Di fronte all'imponenza e alla tecnologia della nave "Spica" della Marina Militare, ai concorrenti non resta che giocarsi la contromossa. Il jolly: la richiesta di soccorso. La Marina italiana accusa il colpo ma la reazione è immediata. Il jolly è accettato ma ora bisogna scalare le pareti della "Spica" per proseguire. E la sorte bacia i concorrenti, perchè quelli che se la facevano addosso per paura del mare, sfruttano l'esprienza degli altipiani e passano l'ostacolo, gli scippattori di Tunisi si arrampicano come scimmie ed in meno di un'ora il gioco è fatto. Ma la prova non finisce qui, perché a questo punto entra in gioco anche il Capitano della Spica che con lucidità e lungimiranza sceglie l'approdo più vicino per proseguire con la prova settimanale. Il Capitano sceglie Malta, per l'ormai nota disponibilità dell'isola dei Cavalieri omonimi ad ospitare reality show di questa fama e per le precedenti collaborazioni tra la produzione ed il Governo Maltese, partner azionario dell'inventore del gioco. Stavolta l'andatura è ben più sostenuta ed in una mezza giornata si raggiunge il porto della Valletta. Sembrava quasi tutto troppo facile e, per questo, visti i cali d'ascolto, le "menti" decidono per il colpo di scena: la capitaneria di porto maltese rifiuta lo sbarco, c'aveva forse un jolly anche lei e l'ha sfruttato così. E' l'evento che cambia l'inerzia della gara, è la scossa. Qualcuno rischia di cedere, i più sottolineano quanto e come sia stato speso male il jolly del soccorso. Ma tant'è. Ormai è andata così. Non resta che aspettare e farsi un'altra mezza giornata di navigazione, col vento in faccia ma con pochissimo mangiare nello stomaco. Roba italiana, ma poca. Adesso si viaggia verso l'Italia, direzione Porto Empedocle, per il verdetto del Tiranno sulla prova settimanale. Chi sarà stato il migliore? Chi conquisterà uno splendido soggiorno in un Cpt (o Cpi, o come volete voi)?

Non lo so, nella puntata odierna non si dice. E poi c'è la pubblicità da mandare.
Sai che forse questo reality mi fa schifo proprio come gli altri?
Quasi quasi uso anche io il jolly e me ne vado a dormire. Condividi

mercoledì 6 maggio 2009

Il re, il servo e le pillole

Quando pensi di aver visto tutto, realizzi con precisione che non hai visto niente. Che Matrix (non quello su Canale 5 col tipo incellophanato) alla fine era un racconto già superato. I numeri verdi ci scorrono davanti tutti i giorni e se non li vedi non è perchè hai preso la pillola blu, quella ti serve per fartelo drizzare. Matrix non è nascosto, te lo schiattano in faccia con "sinistra" arroganza. Non è che non devi vedere. Non è che non devi pensare. Semplicemente sei una merda e per le briciole che ti lascio, devi pure ringraziare. Succede così che uno in doppiopetto mi viene a spiattellare in faccia che i 18 anni la sua figliola li ha trascorsi a Las Vegas con i suoi amici con volo pagato dal "papi" (stavolta quello dichiarato). Una bella festa stile veneziano con ancora "sinistra" somiglianza a un porno che devo aver visto qualche giorno fa, solo che lì non si toglievano la maschera ma altro. I numeri rimbalzano, te li sciorinano con maestria innata. Loro li producono e se sono falsi tanto meglio così. 75-18-3 o erano diversi, o sono tutti uguali.
Il re è nudo. Altrochè ma la novità è che ne va fiero. Come Corona che si spiattella (beato lui) la Belen in diretta mondiale. Amvedi che torna il porno. Stai a vedere che fra poco ci riaprono il Bagaglino e conduce Bagnasco. Il re è nudo e se ne vanta. Perchè lui ce l'ha più grosso e se non lo vedete bene è colpa delle fredde gazzette della sinistra.
Ma stiamo ancora qui a parlarne? Ma di cosa poi? Ci si chiede se uno va con le ragazzine, se la labbrorifattona della moglie è stata sobillata (ariscatta il porno) da un sedicente intellettuale di sinistra (ma non erano estinti), se le liste dei candidati le fanno con i casting o con i casellari giudiziari. Se il cane da guardia della democrazia ha la lingua incollata al culo del potente è così importante?
Il re è nudo, tutti lo vedono e lo applaudono. E io che ci dovrei fare, sbattere la testa o trovare un telefono per tornare indietro. L'oracolo se lo sono comprati forse pure abusivamente, a me date soltanto la medicina. Così passa tutto e torno in Matrix coi Cesaroni. Condividi

martedì 5 maggio 2009

Ha chiamato! Ha chiamato!

Fantastico, invece di postare link sui circoli del nuoto romani, che hanno siti ed uffici stampa stratosferici, che producono giornali sociali, che smarchettano alla grande e senza ostacoli su diffusissimi giornali nazionali; invece di raccontare come si palleggiano i migliori nuotatori italiani che dividono la piscina con quelli in pausa del Canottaggio Adaptive (fiove all'occhiello del nostvo civcolo avendo conquistato una splendida medaglia d'ovo al "meeting nazionale")...
Sto qui a festeggiare che ha chiamato! La saudade atipica che Mike Bongiorno mi aveva trasmesso tramite l'intervista da Fazio è sparita e sto più sereno. Questo maledetto 85enne, dopo averci bacato il cervello coi giochi a premi, ora mi fa tristezza quando racconta che si è sentito scaricato da Zio Silvio (se per qualcuno è il "papi", per me è lo zio). Sto tipo venuto in Italia a fare documentari e finito ad aprire prima la "tivvù", quando si scriveva così "tv" (1953 - programma già radiofonico "Arrivi e partenze" ), poi a lanciare l'anti-tv, le reti commerciali, è stato mandato a fanculo. E lui? Lui che dichiara 51 battiti al minuto, un totale stagionale di 200 km di sci di fondo percorsi (a 85 anni!), lui che di fatto ha cambiato la vita degli italiani più e in peggio di Andreotti, si sente un ragazzino e mò inaugura pure il suo programma su una tv satellitare. Pier Bau ha detto che era vecchio, Fedelissimo Confalonieri aveva aggiunto che costava troppo, Silvio c'aveva li cazzacci sua e Mike? Si fotte!
Poi da vecio se la prende a male... dice che va a dormire triste... manco gli auguri di natale... manco una telefonata... Lacrime e singhiozzi...
Ma Silvio c'è! E la telefonata arriva! E oggi c'è un incontro!
Sto più sereno!
Domani si incontrano un 73enne ed un 85enne che si consoleranno a vicenda. Uno è rimasto senza una moglie, l'altro aveva perso il lavoro. Uno non ce la fa più e non sopporta più nessuno quando non può fare il clown e l'altro che invece vive la sindrome di Benjamin Button.
E' molto romantico tutto ciò, ed io me ne vado a dormire sereno. Condividi