martedì 26 gennaio 2010

Non ci pensare P., è solo la stampa

Montesanto. Napoli. Il suo cuore pulsante. Un po’ come il centro di Bangkok, Saigon o qualche maledettissima città indiana. Amo quel posto. Dal Vomero ci vuole un attimo a catapultarcisi. E io ci sarò passato milioni di volte. Tanto che quando al Tg Regionale ho visto per la prima volta le immagini dell’omicidio del rumeno Petru, ho provato una sensazione di puro stordimento. Fa sempre strano vedere coi propri occhi i posti di un delitto e quando moto, pistole, spari e paura, avvengono proprio dove tu hai messo i piedi milioni di volte… il risultato è davvero impressionante. All’epoca, era il 26 maggio 2009, pensai di scrivere qualcosa perché restasse agli archivi il mio sgomento e il mio disarmo. Ma non ci riuscii. Mentre tutti si affannano a raccontare i dettagli di una sparatoria e trarre i dovuti bilanci d’obbligo su quanto è violenta Napoli e su come la malavita abbia potere per realizzare indisturbatamente qualsiasi tipo di crimine, io non riuscivo a muovermi per ragionare su un fatto del genere. Un evento talmente irrazionale da non riuscire a raccontarlo. Guardando poi il servizio delle Iene sul “magistrato sotto tiro” che oggi segue le indagini su quell’assurdo quarto d’ora di Far West, sono andato a fare una ricerca online. La cosa più disarmante, forse un nuovo shock dopo 7 mesi dall’evento, è che la stampa locale in quei giorni non riusciva neanche a capire correttamente il nome del malcapitato rom. In alcuni pezzi lo si infila lì solo dopo 3 colonne e in ogni caso subito dopo le iniziali del 14enne ferito a una spalla.


dal Roma del 27 maggio 2009 (il giorno dopo) Petru Birladeudu

dal Corriere del Mezzogiorno del 16 giugno Petru Birlandeanedu

lo stesso giorno Il Mattino Petru Birladeandu

il 2 luglio La Repubblica Petru Birladeanu.

Per onore di firma, lo stesso giorno si attesta con una discreta minchiata anche il sito Ciao People che getta lì, con stile, un divertentissimo Petru Birlandeandu.


La ricerca giuro che è fatta a campione, coi primi risultati di “Petru omicidio Napoli”!

(Basta clikkare sul nome per il link, per i più diffidenti)


Negli stessi link poi ci si può divertire a confrontare i nomi degli arresti. Prima si narra la cattura di Marco Riccio (29enne di Napoli, clan Mariano/Quartieri Spagnoli), poi quella di Marco Ricci (27 anni). Con lui ci sono i nomi di altre persone finite in manette e altri procuratori, questori, direttori e via presiedendo.

La realtà è che di tutti ce ne siamo dimenticati, l’amarezza è stato scoprire che la stampa ha vinto la gara della dimenticanza.

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