mercoledì 10 novembre 2010

Il fascista con la pashmina

Siamo nell'Italia post ideologie. Qualcuno ne aveva salutato la fine con soddisfazione, qualcun altro, come me, no. In realtà non è che non ci sono, ce n'è soltanto una e per giunta fa pure un po' schifo. Nella società iperindividualizzata in cui il potere, anche minimo, sembra diventato il bene supremo capita anche quello che vedrete nelle immagini qui sotto. E da tanto che non scrivo un post di politica. Perché in questo paese dimentico dall'intelligenza, di politica proprio non ce n'è. Al potere un vecchio satrapo con deliri di onnipotenza, accanto a lui una banda di servitori, nani e ballerini in puro stile medioevo. Sembra un film porno talvolta, solo che di arrapante c'è solo un ex 17enne extracomunitaria clandestina (la coerenza rimane uno dei punti di forza). Ma in fondo chi si stupisce più. Abbiamo deciso che doveva andare così molto tempo fa, e se la Dc almeno nella forma cercava di camuffare i suoi intenti reazioniari, gli attuali governanti lo fanno nascondendelo sotto una valanga di escort e con sempre in mano la scusa delle libertà individuali. Tutti sono al riparo da tutto. Ci saranno sempre i comunisti mali del mondo, i gay depravati, gli extracomunitari assassini e ladri. Intanto il paese va a puttane e nel vero senso della parola. Ma anche qui, signori miei, non vi dico nulla che già non sappiate. Lo abbiamo accettato da tempo: il nostro potere, quello vero, lo abbiamo abdicato a favore di vecchi inutili mentre arranchiamo alla ricerca di un lavoro che servirà a pagare benefici altrui. Tutto lecito, si accetta tutto. Ognuno per sè e Dio per tutti.
Però di fronte a questo mi sembra che qualcuno si possa anche fermare. Anzi basta con l'indignazione, il signore che vedete in questo video andrebbe trattato come si dovrebbero trattare tutti i fascisti. Il gerarca del nuovo millennio: il fascista in pashmina. So cambiati i tempi dell'uomo duro e puro, che si arrotolava le maniche e faceva la raccolta del grano. Di quello che non doveva chiedere niente, e si allenava tra passi dell'oca ed esercizi ginnici. Il fascista si adegua ai tempi, più adatto ai salotti di Barbara D'Urso che alla dimostrazione dell'italica forza. Il vicequestore Emanuele Ricifari è l'evoluzione della checca isterica, ordina la carica della polizia con la stessa voce di quando gli sbagliano il daiquiri frozen, uno che le prenderebbe anche da mia nonna quasi centenne. Si fa scudo del suo poterucolo per caricare dei manifestanti innocui. Il fascista s'è fatto Dolce e Gabbana, col suo maglioncino à la page. Uno che non si sporca di sangue ma di sauvignon dell'87. Già me lo vedo in camera da letto con la sua mistress che lo porta in giro con collare e guinzaglio mentre gode alle sculacciate.
Beh, forse l'arma dell'ironia potrebbe sembrare quella giusta per una situazione ed un tipo del genere. Ma forse per una volta meglio fermare l'evoluzione, spegnere le nostre digitali e rinunciare anche ai blog e alla cosiddetta controinformazione. Forse per una volta bisognerebbe tornare ai vecchi sistemi. Un salto nel passato che farebbe anche molto vintage.
Secondo me il "questore in questione" andrebbe trattato come si dovrebbe fare con ogni fascista...
Perché l'unico fascista buono, anche se griffato e con la pashmina, è il fascista morto!


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3 commenti:

  1. ottimo...il passaggio dal fascista nei campi di grano a quello che veste D&G è significativo, perchè il fascismo non è un fenomeno tipico solo di un'epoca, ma va contestualizzato. La scuola comunista classica spiega che la successione delle fasi storiche va dalla democrazia al fascismo,poi approderà alla società comunistica: la democrazia nasce tra 700 ed 800, muore con la controrivoluzione segnata dalle guerre mondiali in cui il fascismo da statale diventa globale seguendo la struttura del capitale che dalla Seconda guerra domina tutto il mondo. Il fascismo è il suo gerarca e tutore, la democrazia è la bambagia ideologica concessa al popolo per mantenere lo statu quo. La borghesia italiana è la più avanzata (=decadente) dell'occidente perchè è la storicamente più vecchia, e l'italia si mostra ancora una volta come negli anni '20 l'anello debole della catena imperialista. Sempre la scuola classica spiega che la rivoluzione viaggia da occidente a oriente, dunque partirà dagli Usa e troverà terreno fertile in paesi degradati socialmente ed economicamente come questo (oltre a grecia, portogallo, spagna, francia e via via tutti gli altri). Tutto sta a farsi trovare pronti e non perdere tempo in cazzate democratoidi messe lì a bella posta dal sistema, che è abilissimo a mettere la gente a intostare l'acqua...
    by genac

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  2. a mio modestissimo avviso sto poliziotto ha dei grossi problemi di autocontrollo e non è assolutamente adatto a fare il dirigente di polizia (non lo manderei manco a dirigere il traffico)

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  3. chissà cosa scriverebbe oggi Pasolini della democratica polizia italiana... chissà se starebbe dalla parte degli Aldovrandi, dei Sandri e dei Cucchi che gridano vendetta o piuttosto parlerebbe ancora di "poliziotti figli di poveri e proletari"...

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