lunedì 16 novembre 2009

L'arena

Metti una domenica pomeriggio con Daniela Martani, Matteo Guerra e Sara Varone. Il chicazzè/sono non è contemplato. Lo dovete sapere se guardate la tv nel giorno della signor. Praticamente lei dice che ha baciato lui, lui dice che non è vero, l'altra sostiene che le ha rubato il fidanzato, qualcun altro s'inserisce e dice la sua. Tra gli opinionisti non può mancare Cecchi Paone perchè se c'è la figa per par condicio devi mettere anche la checca. Una buona ventina di minuti per considerare l'inconsiderabile triangolo. Argomento di interesse internazionale tanto che all'Onu hanno fermato i lavori per seguire con passione il dibattito moderato da SantaBarbara, dalle parti di Bruxelles meglio nota come "non cade una goccia". Picchi, e non si scherza, della tv italiana. Almeno "vengono incontro alle vostre limitate capacità mentali" come diceva Panfilo Maria Lippi. Meglio un dibattito del genere, basato sul sempreverde "essa, iss e a' malamente" al posto dell'odio formato famiglia istillato a grandi dose dal dibattito sul fatto della settimana. Il tutto riconduce ad un concetto: democrazia che si riduce a: ognuno dice quel che cazzo gli pare. E non conta se la cosa migliore che ti è uscita dalla bocca in vita tua è un rutto.
Il dibattito è libero, ma non nel senso che ognuno può dire quello che vuole ma per il fatto che a parlare su qualsiasi argomento ci sono proprio tutti. Febbre suina: tre dottori illustrano la situazione (a dir poco drammatica, in autunno c'è gente a casa con la febbre, cataclisma. Il prossimo argomento potrebbe essere: La pioggia, il male che attanaglia l'umanità. Come combatterlo), sul versante opposto una vecchia che non si vede in tv dal 1960 tipo Barbara De Rossi (ultimo avvistamento il colossal Ciclone in famiglia), una figa di pedigree (di quelle che si sono scopate pure i paletti reali) che per far capire il pericolo vestono solo qualche goccia di chanel o di vaccino e il pubblico parlante che consta di una serie di signore inviperite raccattate nei bingo, di qualche nerd con occhiali viola e maglioncino sulle spalle che pontifica e moralizza sulla mia cappella e della vittima di turno da applaudire anche se ha ucciso plurimamente il congiuntivo. In mezzo un demente di proporzioni bibliche, che prova a tenere il filo di un discorso che non c'è e ripete ogni due minuti "servizio pubblico", praticamente l'unica cosa sensata: un cesso.
Sul versante opposto non si fanno complimenti. Ci sono Sgarbi e Santanchè, il primo esponente del niente incazzato, la seconda capofila del femminismo di destra del tipo: l'Utero è mio e lo gestisce Mediobanca. Stronzo, ignorante, terrorista e pedofilo da usare random, l'argomento non conta. Due riferimenti alla chiesa cattolica detti da una che c'ha il Billionaire ed il gioco è fatto. La conduttrice si destreggia bene, tra sticazzi e cozze c'è nata. Anche qui una spruzzata di fica quanto basta per tenere sveglio il teleutente. E al 2' di gioco sei pronto a scendere in strada con l'Ak47 in mano...Del resto quando il direttur è cicciomerda Brachino che vuoi di più dalla vita.
La democrazia è questa, l'avete voluta e mò ve la tenete.

L’altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa colpa di averla condotta a tanto disastro e si prepara a
rinnegarla prima con sarcasmo, poi con rabbia, infine con la violenza che della tirannide è pronuba e levatrice”. “Così muore la democrazia: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo”.
Condividi

1 commento:

  1. come può un testo che ha più di 2000 anni essere di così grande attualità...dovrebbe leggerlo a fondo qualche nostro governante...grande doctor gonzo per la citazione...

    RispondiElimina