sabato 12 settembre 2009

La mafia? Non esiste!

Ho passato una settimana a leggere titoli dei giornali, e c'è una parola che ha attirato la mia attenzione. Si lo so che sarebbero i giorni delle escort, di Fini che viene visto come il "compagno che sbaglia", dei "Gatto-comunisti" e "Clerico-sfascisti"... ma fra i tanti concetti espressi, mi è rimasta solo una parola: mafia.
Finchè una prima pagina, una terza e quarta ed una 16esima pagina di un singolo giornale, hanno in comune una parola tipo "bandiera", mi dico che tutto, comunque, và.
Se trovo "Attacco alla bandiera", "Crolla la bandiera del telequiz" e "Cannavaro bandiera intramontabile", in fin dei conti è na giornata normale.
Se invece in prima si parla di mafia (riferendosi alla "follia" nel riaprire le inchieste sulle stragi '92/'94), in terza e quarta si torna a parlare di mafia (sostenendo che le mignotte sono gestite da Cosa Nostra, per cui ce le hanno mandate a Palazzo Grazioli come ritorsione alla politica del Governo di repressione alla criminalità organizzata) ed anche in 16esima pagina c'è una spruzzata di mafia a condire il tutto, con racconti di pentiti che solo a sentirli bisbigliare tremano le fondamenta dei palazzi, allora è il momento di mettersi a fare qualche riflessione.
1. Se uno che frequenta il "Palazzo", sebbene colpito da ictus e miracolato dalla divina provvidenza, se la fa sotto della mafia, a tal punto da pensare che dal tritolo, i signorini con la coppola e il colletto bianco, siano passati ai perizoma... perchè invece di riaprire solo le inchieste del periodo '92/'94, non avviamo nuove inchieste su codesti "giri di mignotte"? Emissari di Cosa Nostra? Le mignotte? (Sembra la trama di una fiction, per cui serve solo l'interevento risolutore dell'eroe, e lì ci mettiamo Bertolaso, che porta sempre a casa il suo sporco risultato mediatico).
2. Ci siamo totalmente dimenticati della mafia! Nel nostro paese, 15 anni fa, sono succese cose che Apocalypse Now a confronto sembra il Truman Show. Due magistrati uccisi, tre bombe esplose a Milano, Firenze e Roma, l'inizio di un cataclisma politico con l'arrivo di tangentopoli. Era la fine, l'apocalisse, la paura. Io me li ricordo i titoli dei Tg di quei giorni: si parlava di Stato sotto assedio, dell'ira della mafia, si faceva la conta dei morti e dei feriti. E poi via, col nostro solito vittimismo a fare le interviste a tutti i familiari del membro della scorta, che aveva perso la vita due giorni dopo l'esplosione (un modo come un altro per dire che si intervistava tutti quelli che conoscevano il "caduto").
Me le sorbii tutte quelle interviste, da Costanzo a Milly Carlucci. Ero da poco diventato capace di intendere e volere e già percepivo però che ci si giocava qualcosa di grosso in quei giorni. Se c'erano bombe ovunque, se in tv passavano solo immagini di auto saltate in aria, strade aperte come ricotta e pompieri a combattere con incendi, c'era un comune sentire in alcuni gruppi mafiosi sparsi per lo stivale.
A questo punto vorrei già un servizio di webcam sulle celle di Provenzano e di tutti i camorristi, mafiosi, e organici di qualsiasi organizzazione. Per controllarli! Condividi

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