martedì 21 luglio 2009

Topolanek e le ancelle del Drago (Seconda Parte)


....Finalmente aveva un amico, uno con cui potersi confidare, uno di quelli a cui dire tutto e con cui poter fare il resto. Un fratello maggiore o perchè no anche un Papi.
Insomma per il nostro Topolanek si apriva uno spiraglio di divertimenti: la Repubblica delle Banane era il posto perfetto. L'occasione per conoscere il suo mito arrivò presto. Organizzarono una di quelle riunioni grandi, enormi, una di quelle in cui tutti grandi regnanti del pianeta, per non decidere niente e per farlo devono spendere un sacco di cose. Di quelle che poi raccontano cosa hanno mangiato le rispettive nobil consorti, di chi hanno incontrato le rispettive nobil figlie. "Belle ste riunioni" pensò Topolanek. Belle si, ma fino ad un certo punto. Era anche un po' pallosa a dire la verità. I Grandi della Terra dovevano decidere come continuare ad essere i Grandi della Terra e a non farsi sorpassare dai piccoli della terra. Le solite quattro frasi buttate lì su quanto sia bella l'Africa (ma pure Scalea non è male), su quanto siamo bravi, belli e misericordiosi. Il tutto mentre i soliti topi rossi fanno i facinorosi, spaccano vetrine e cercano di fare questioni con gli sceriffi. "Ma poi perchè vogliono per forza entrare qua - pensò Topolanek - ci si annoia e pure di gnocca ce n'è poca". Va a capire cosa passa per la testa dei proletari.
Quella riunione era una gran noia. Ma il nostro affezionatissimo era venuto (in senso motorio, ndr) per un altro motivo: conoscere Papi! Ed eccolo, lui, il mito. Urla alle spalle della vetusta regina estatè, chiamando a gran voce il Bonobo abbronzato, ed eccolo mentre fa le corna a Piquet (non l'ex pilota di F1 ma un tizio catalano che passava lì per caso), poi fa uno scherza alla crucca e fa finta di parlare a telefono con un turco, se magari napoletano. "Certo che lui si sa divertire" esclamò allora Topolanek. Doveva conoscerlo. Allora prese il coraggio a due mani. E gli si avvicinò: "Premier, io la stimo. I have dream". "No, senti - lo interruppe il principe azzurro del citrato di sildenafil - non cominciare a dire cose di sinistra che mi irrito e dammi del tu". Topolanek, mortificato, cercò subito di rimediare: "Tu sei il mio mito. Sai come ci si diverte e allo stesso tempo il tuo popolo ti considera il migliore. Il mio sogno è divertirmi come te, vorrei venire nella tua Repubblica delle Banane". Papi si allargò in un sorriso grande e finto come la 7 euro: "Sei un bravo figliolo - disse - ti chiamerò PierTopolanek e presto verrai a trovarmi e finalmente ti divertirai. Ah Pier - continuò - non è che ti avanza una tartaruga? Devo fare un regalo".
Incassato l'affetto del Papi Pfizer, Topolanek tornò nel suo paese. Si mise a sedere accanto al telefono ed aspettò la telefonata d'invito...

To be continued Condividi

1 commento: