sabato 16 maggio 2009

Self-service

Italiani brava gente. Però basta con i neri che vendono fazzolettini, i rom che insozzano il parabrezza già pulito e i cinesi che vendono capi appuzzettati. Sì, perchè c’è bisogno di ordine. Fosse anche un ordine fittizio come una parete di cartongesso che la mandi giù con una scorreggia. Ma c’è bisogno d’ordine. E pazienza se la Chiesa si lamenta degli africani buttati a mare, ma cala la capa di fronte alle “liasons” nemmeno tanto pericolose con le minorenni. Male che vada quest’ultime possono sempre figliare. È quello che vorrei far capire a Benjamin che anche stasera mi pompa gli stiracchiati dieci euro di verde nella derelitta Punto. Non c’è più posto per gente come te, Beniamì! Sei clandestino e fuori posto. Eppure stai lì. Stazione di servizio a Fuorigrotta. Caldo e freddo. Pioggia o scirocco. A Ferragosto come all’ultimo dell’anno. Sovrano incontrastato del self-service. I dieci e venti centesimi che si accatastano nelle tasche. E quando ti danno un euro è festa grande. Con il sogno di partire per Modena e raggiungere tuo fratello. La speranza di un posto in fabbrica e l’invitante Emilia. Terra di rispetto e integrazione. Ma statt accort, Beniamì! Questo non è più posto per gente come te. Mi dici che vieni dalla Costa d’Avorio? Embè, chi se ne fotte se ci sta la guerra civile. La “Côte”, come la chiami tu. Foreste vergini e piantagioni di caffé dove hai lasciato famiglia e affetti in cambio di nebbia e chitemmuort napulitan? Sì, ma non funziona più sta storia. Non attacca perché qua sono terminate pure le lacrime. A meno che non hai un truccatore a portata di mano. Vuoi far notizia? Semplice. Convoca una conferenza stampa e sostieni che hai attraversato il Mediterraneo per partecipare a “Uomini e donne”… poi vedrai gli sponsor e le ciucie che ti ronzano intorno pure se puzzi di nero. Ah, a proposito tengo un amico che vuole fare il pierre. Dai, che così sistemiamo pure lui.

In quanti eravate sul barcone? Troppo pochi per farne un articolo. Quanti giorni senz’acqua? Stanno peggio sull’Isola dei Famosi. Guagliò, qua stai in Italia. Low-profile e faticare. Fa’ sedere gli italiani nella metro e se il masto paga è grasso che cola. Vai in Chiesa? Non basta, perché la storia che siamo tutti fratelli non regge più. È vecchia! Quasi quanto quella dell’uguaglianza. Azz, ma è aumentata ancora la benzina? Mi fai una risata in faccia e batti il cinque. Ma che fai sfotti? Vabbè, è meglio che vado altrimenti ti faccio ‘na faccia è paccheri. Oh, pigliati sto pezzo di caprese che ha fatto mamma. Un sorriso. Merci, mon frère. Pas de quoi, guagliò… Pas de quoi.

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