lunedì 29 giugno 2009

Topolanek e le ancelle del Drago (Prima Parte)


C'era una volta in un paese non troppo lontano un sovrano che si chiamava Topolanek. Del resto non poteva chiamarsi diversamente, visto che il suo regno era da tutti riconosciuto come Topolandia. Topolanek era un sovrano triste. Era alto, bello e muscoloso. Ed era molto amato dai suoi concittadini, era una persona importante. Gli volevano tutti bene, tra i comunitopi. Quelli, si sa, sono sempre cattivi e fanno colazione con i bambini. Se li mangiano tipo 'nduja.
Topolanek era triste perchè nel paese, nonostante la sua grande popolarità, c'era un'altra figura più amata di lui: la Grande Sorella. A trovare la Grande Sorella ci andava gente da tutte le parti del mondo, ma lui non poteva. Voleva ma non poteva. Così cominciò ad essere geloso delle cose che succedevano dalla Grande Sorella. In quel paese dove la topa è una virtù nazionale, lui non poteva assaggiarne neanche un pezzetto. "Un sovrano non può andare dalla Grande Sorella" gli dicevano i suoi consiglieri, che temevano che Topolanek potesse perdere la fiducia dei suoi concittadini.
Ma a Topolanek quella vita gli stava stretta. Sognava qualcosa di più, qualcosa di meglio. Dopo aver dato un calcio a sua moglie Topolankova che pure faceva la sua porca figura, ci aveva provato con la Talmanova. Ma anche in questo caso le cose non andavano bene, lei non faceva neanche la porca di figura.
La tristezza si stava impossessando sempre di più di Topolanek e del suo modesto Fardello. Non riuscivano neanche più a trovare il modo di divertirsi. Sempre mogi mogi, mosci mosci. Per il sovrano dalla chioma brizzolata e dal petto potente era proprio una cosa intollerabile. Provò anche a consultare il sacro oracolo ma dalla bocca (e anche da altro a dire il vero) dell'antico saggio cinese Porn Yu, non uscirono le parole da lui tanto attese.
Ma la fortuna, si sa, gioca a favore degli audaci. Un giorno Topolanek, più avvilito che mai e con il sacro Pendaglio sempre più opaco, guardando la magica scatola, scoprì che in un paese non troppo lontano, avrebbe potuto trovare rifugio.
Quel paese si chiamava La Repubblica delle Banane, ma a governarla non c'era una scimmia, ma un uomo. O meglio un nano. Un tizio basso e neanche troppo intelligente (sennò era giapponese). Appena lo vide, Topolanek capì che lì, in quel posto dove abitavano i popoli della libertà, avrebbe potuto trovare un amico...

To be continued... Condividi

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